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Avere Ventanni Stagione 3 Episodio 13 Il ricco il povero il cristiano il musulmano - quinta parte 2006

Per parlare di Islam, Avere Ventanni va a Reggio Emilia, dove incontra: Manar, nata al Cairo ma emiliana d’adozione, cugina di quella Mai incontrata in Egitto. Dopo aver riscoperto le sue origini e la sua cultura, pochi anni fa, Manar è tornata in Egitto per studiare l’arabo e l'Islam. Una volta rientrata in Italia, ha deciso di mettere in velo, anche al lavoro (gestisce un Nokia Point in centro), anche se la cosa le ha creato qualche piccolo problema, e l’ha trasformata in una sorta di star locale. Muhammed, fratello di Manar e promesso sposo di Mai, che lavora come commerciale / tuttofare in una piccola tipografia, si veste e parla come un simpatico bulletto della provincia italiana, guida una fiammante Bmw 320 usata (e comprata a rate), ha un rapporto molto rilassato con la religione e ha deciso di sposare la cugina cairota un po’ perché è innamorato di lei, e un po’ perche' “le donne musulmane sono le uniche che hanno ancora certi valori...”. Osama, fidanzato di Manar e segretario dei Giovani Musulmani Italiani, che si divide fra un’apparizione in Tv e il suo lavoro (vendere moda italiana agli sceicchi arabi). Aziz, responsabile dei giovani musulmani di zona, che frequenta l’ultimo anno di un istituto tecnico, ha messo in piedi un piccolo laboratorio teatrale interculturale e gioca a pallone in una squadretta locale. Ilias, “giovane musulmano in carriera”, punto di riferimento spirituale, e non solo, della comunità di Sassuolo (Mo) ma soprattutto di Aziz. Sullo sfondo: la famiglia e gli amici di Manar, soprattutto la “Francy”, che non ama particolarmente Osama perché troppo fanatico; la preghiera nella piccola Moschea di Sassuolo, dove l’Iman locale dedica un verso del Corano ad Avere Ventanni; il gruppo teatrale di Aziz, che nel teatrino di una parrocchia del centro sta mettendo in piedi uno spettacolo sui muri; il quartiere Braida di Sassuolo, teatro di retate, pestaggi, scontri e violenza fra la polizia e gruppi di immigrati marocchini allo sbando, dopo che la città si è risvegliata dalla lunga bolla delle piastrelle.

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