Mimmo deve svolgere una ricerca sulle origini della propria famiglia: Cesare gli racconta la storia della nascita del cognome Cesaroni. Nell'Antica Roma il prode guerriero Iulius fa ritorno dalla guerra contro i barbari ed è intenzionato a dire addio ai campi di battaglia. Il fratello Caesar, proprietario della taverna che serve il miglior vino di tutta Roma, ha bisogno di uno schiavo e Barilonix gli vende Boethius, garantendogli che resterà soddisfatto. Iulius può riunirsi ai suoi tre figli, Marcus, Rufus e Mimmide, dei quali è molto fiero, ad eccezione di Marcus che ha rifiutato di arruolarsi nell'esercito per inseguire il suo sogno di musico. Marcus non ha ancora avuto successo, così si ritira a suonare alle porte del tempio: la vestale Maya rimane colpita dal suono della sua cetra, ma la magistra Gabriella non vuole che si allontani dal tempio perché il suo destino è vegliare per tutta la vita sul fuoco. Iulius si innamora di donna Lucilla, la bella moglie del perfido Sergius, ricco patrizio che sta ordendo di uccidere Nerone per prendere il potere. A Rufus e Francescus, i due giovani guerrieri più imbranati dell'esercito, viene ordinato di prestare servizio presso il palazzo di Sergius: quest'ultimo li incarica di non far ingrassare il figliastro Botellus, pena la morte. Rufus e Francescus rimangono affascinati dalla figlia di Sergius, Alykè, e sono disposti a battersi per lei: la ragazza li sta soltanto usando per essere ammirata. Quando Botellus viene rapito dal perfido cuoco Lucius Petronius, il quale lo faceva ingrassare per poi mangiarlo, Rufus e Francescus scovano il suo covo e lo salvano, facendolo poi tornare in città di corsa. Iulius, Caesar e Boethius si intrufolano nel palazzo di Sergius, dove rapiscono Lucilla e la sua ancella Severa per portarle nel bosco: qui vengono raggiunti da Sergius, il quale li fa imprigionare e vuole farli combattere al cospetto dell'imperatore, uccidendosi a vicenda. I tre inscenano uno spettacolo per non farsi male: l'imperatore apprezza e decide di salvare loro la vita. A questo punto Sergius vuole uccidere personalmente Nerone, ma Iulius riesce a fermarlo: Sergius porta via Lucilla, pronto a ucciderla, ma ancora una volta Iulius riesce a sventare la minaccia e a farlo arrestare. Nerone conferisce a Iulius il cognome Caesarones e il territorio della Garba Terra, dove le future generazioni dei Caesarones ricorderanno le sue gesta. Marcus decide di rompere le leggi romane e si bacia con Maya, ma nella foga del momento fa cadere il braciere che innesca l'incendio destinato a bruciare Roma. Terminata la storia, Cesare ha cosiddetto a Mimmo il grande segreto che i Cesaroni custodiscono da 2.000 anni: non è stato Nerone, bensì Marcus, a bruciare Roma.