Il documentario di Nathalia Makhanko racconta la vicenda del leggendario scalatore russo morto nel 1997 mentre cercava di salire il Lhotse, l’ultimo ottomila inviolato del mondo. Il film contiene interviste e filmati esclusivi dell’Himalaya girati da Bashkirov tra il 1993 e il 1997, e descrive non solo la vita sportiva di Bashkirov, ma anche il suo lavoro ufficiale nell’agenzia aerospaziale russa, dov’era responsabile del calcolo delle traiettorie della stazione spaziale MIR, che ancora per diversi anni dopo la sua morte continuò a volare usando i suoi programmi. Nel 1997, dopo una carriera di grandi scalate, muore durante la salita del Lhotse, a causa di problemi fisici e forse anche di una bombola dell’ossigeno difettosa.